Abbiamo già parlato di Street Art e della vicenda 5Pointz. Approfondiamo la figura del Visual Artist e il suo ruolo nel campo della Street Art per vedere quali tutele può avere.
Cos’è il visual artist?
Il Visual artist è un professionista multimediale che lavora nel settore delle arti visive. Per arti visive si intende qualunque forma artistica che ha come fulcro l’aspetto visivo dell’opera. Rientrano nel campo delle arti visive anche la fotografia, la performance, la body-art, lâassemblage, la video art, lâhappening, la land art.
Quale tutela è prevista dalla LdA per il Visual Artist e le arti visive?
Un riferimento normativo potrebbe essere l’art. 69-septies lett. d) della Legge sul diritto d’autore, il quale prevede una specifica definizione di opere visive, quali gli oggetti d’arte, la fotografia, le illustrazioni, il design, l’architettura, le bozze di tali opere e di altro materiale riprodotto in libri, riviste, quotidiani e rotocalchi o altre opere.
La Street Art fa parte delle arti visive?
La Street Art e il graffitismo fanno parte delle arti visive e si riferisce a tutte quelle manifestazioni artistiche che avvengono in luoghi pubblici. Ci si promuove in autonomia, si ha un potenziale pubblico vastissimo e si è svincolati dalle gallerie dâarte e spazi appositamente creati per lâesposizione di opere dâarte.
Cosa fa il Visual Artist?
Il Visual Artist è un professionista multimediale, una figura professionale che utilizza la propria creativitĂ per dare vita a  opere d’arte che possono arricchire lâatmosfera di un evento, utilizzando diversi strumenti e tipi di materiali. Può disegnare immagini, lavorare con la pittura, sviluppare murales, progettare in 3D o utilizzando tecniche video. Inoltre, il visual artist può utilizzare il proprio corpo per creare opere e performance.
Street art e Stati Uniti
Negli Stati Uniti esiste il VARA (Visual Artists Rights Act, 1990). Questa legge si applica alle opere di arte negli spazi pubblici. In pratica il proprietario dello spazio deve comunicare allâartista la sua volontĂ di distruggere lâopera, nei casi in cui sia possibile rimuoverla.
In materia si prevede una determinata procedura che il proprietario dellâimmobile, sul cui muro è stato realizzato lâopera, dovrĂ seguire. Egli ha lâobbligo di comunicare allâautore la scelta presa di distruggere o di apportare modifiche significative incidenti sulla stessa opera. Dato che solitamente lâautore di un graffito, di uno stencil, si firma con un pseudonimo od un acronimo, non è molto semplice, per il proprietario del muro, contattare ed esprimere la sua volontĂ allâautore.
Il proprietario, per andare esente da responsabilitĂ , dovrĂ dimostrare di essersi attenuto ai canoni della âgood faith attemptâ ossia di aver agito secondo correttezza e buona fede nella ricerca dellâautore. La legge concede allâartista 90 giorni dalla ânotificationâ (comunicazione), da parte del proprietario del muro per rimuovere lâopera a proprie spese. Una volta decorso tale periodo, se lâopera non sia stata rimossa, il proprietario avrĂ la possibilitĂ di distruggerla.
La âratioâ della legislazione americana è quella di creare una sorta di âcircolo virtuosoâ tra lâartista e il proprietario dellâimmobile sul cui muro lâautore ha realizzato lâopera.
Lâobiettivo è attribuire il diritto al proprietario di vendere lâimmobile cosi comâè (con il graffito, lo stencil incorporato) o di chiederne formalmente la rimozione. In questo modo, per il proprietario, si riduce il pericolo di essere citati in giudizio da parte dellâautore per aver distrutto la sua opera senza aver nemmeno chiesto il suo consenso. Inoltre si incide sui costi transattivi potenzialmente associati alla facoltĂ dellâautore dellâopera di agire in giudizio.
Il VARA statunitense distingue tra âopere tutelateâ ed âatti vandaliciâ. Le prime sono quelle che rispettano gli standard della ârecognized statureâ. La ârecognized statureâ ricorre nei casi in cui lâopera sia riconosciuta meritevole di tutela da critici dâarte, da altri appartenenti alla comunitĂ artistica o addirittura da âcross-section of societyâ [come nel caso âPollaraâ –Â U.S. District Court for the Northern District of New York – 206 F. Supp. 2d 333 (N.D.N.Y 2002 –â¨May 30, 2002 ) – (344 F.3d 265 (2d Cir. 2003) ].
Il numero delle produzioni artistiche tutelabili è molto ampio perchè i parametri in questione non sono ben delineati. In questo modo si tiene conto anche delle avanguardie e di creazioni dellâingegno non ancora elevate al rango di opere dâarte dalla critica dominante. Si lascia libertĂ agli artisti di poter sperimentare nuove tecniche creative.
Il VARA, la Street Art e il Visual Artist
Il VARA si applica soltanto nel caso di opere di cui sia materialmente possibile la rimozione. La tecnologia permette di spostare lâopera, incidendo sul profilo âepidermicoâ della superficie utilizzata. La questione è stata affrontata dalla giurisprudenza statunitense in 2 casi:
Il primo è English v. BFC&R E. 11th St. LLC.
Il caso riguarda un gruppo di artisti che ha agito in giudizio per impedire la distruzione di una serie di sculture e di opere murarie realizzate allâinterno di un giardino. La distruzione delle opere era stata minacciata dal progetto di costruire un edificio proprio nel giardino in questione.
La Corte, decidendo in favore delle richieste degli artisti, ha statuito un importante principio:
in caso di opere realizzate illegalmente e senza il preventivo consenso dei proprietari, è ammissibile la distruzione delle opere, laddove le stesse non possano essere rimosse senza danneggiarle o distruggerle
Questa decisione ha introdotto la distinzione tra opere ârimovibiliâ e ânon rimovibiliâ giungendo alla conclusione che il VARA offre una tutela agli artisti di opere non autorizzate ma comunque rimovibili.
Il secondo caso è Pollara v. Seymour [344 F.3d 265 (2d Cir. 2003)].
La Corte ha deciso in maniera âantiteticaâ rispetto alla decisione âEnglish v. BFC&R E. 11th St. LLCâ. Lâartista Joanna Pollara aveva realizzato unâopera muraria su una lunghissima pergamena posta, senza autorizzazione, su di un muro pubblico. Le sue controparti, i Sigg. Seymour e Casey, distrussero la sua opera. Il murales, secondo quanto affermava parte attrice, costituiva un’opera d’arte rientrante nella categoria dei “work of recognized stature” secondo quanto previsto dal VARA. Purtroppo per la Pollara la Corte non ha ritenuto la sua opera tutelabile dal VARA. L’artista non era riuscita a provare che il suo murales doveva essere considerato un’opera d’arte rientrante nella categoria della “work of recognized stature”.
Nella sentenza indicata in precedenza la Corte aveva affermato che il VARA trova applicazione unicamente nel caso di âremovable worksâ. Questa nozione però non è stata precisata chiaramente a livello tecnico e di conseguenza la maggior parte degli esperti di arte contemporanea ritiene che la maggioranza delle opere possa essere rimossa.
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