La proprietà intellettuale è l’apparato di principi giuridici che mirano a tutelare i frutti dell’inventiva e dell’ingegno umano; sulla base di questi principi, la legge attribuisce a creatori e inventori un vero e proprio monopolio nello sfruttamento delle loro creazioni/invenzioni e pone nelle loro mani alcuni strumenti legali per tutelarsi da eventuali abusi da parte di soggetti non autorizzati.
Diritti proprietà intellettuale
Il termine “diritto di proprietà intellettuale” sembra risalire all’Ottocento; infatti, l’Accademia dei Georgofili ne discuteva già nel 1865.
Tradizionalmente, la dicitura indica un sistema di tutela giuridica dei beni immateriali che hanno una sempre maggiore rilevanza economica: ci si riferisce cioè ai frutti dell’attività creativa/inventiva umana come ad esempio le opere artistiche e letterarie, le invenzioni industriali e i modelli di utilità, il design, i marchi. Quindi, al concetto di proprietà intellettuali o diritto intellettuale fanno capo le tre grandi aree del diritto d’autore, del diritto dei brevetti e del diritto dei marchi.
I diritti di proprietà intellettuale, sono “pacchetti” di diritti esclusivi legati alle varie forme di espressione della conoscenza, delle idee e delle opere artistiche.
La moderna proprietà intellettuale include tre principali aree:
- brevetti (proteggono le nuove idee)
- marchi depositati (proteggono i simboli finalizzati a distinguere le varie aziende)
- diritto d’autore (protegge le espressioni artistiche).
Diritto proprietà intellettuale: come so proteggere la proprietà intellettuale?
È possibile proteggerla mediante i diritti di proprietà intellettuale sanciti dall’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (WIPO).
La forma di tutela dipende dal tipo di proprietà intellettuale che vogliamo proteggere:
- brevetti – consentono di impedire a terzi di realizzare, utilizzare o vendere l’invenzione per un certo periodo di tempo, a seconda del suo tipo
- marchi – proteggono il nome del prodotto, impedendo ad altre aziende di vendere un prodotto con lo stesso nome
- copyright – informa il pubblico che l’autore intende controllare la produzione, distribuzione, esposizione o rappresentazione della sua opera. Il diritto d’autore viene riconosciuto automaticamente, senza bisogno di una registrazione formale. Il simbolo del copyright può essere usato da subito.
Diritti intellettuali: l’importanza della ricompensa all’inventore come strumento di progresso
Molte volte in passato, soprattutto agli albori della rivoluzione industriale, l’essere riconosciuti titolari di un brevetto produceva un vantaggio competitivo tale da creare la fortuna dell’inventore.
Questo è ancora vero in tempi più recenti, se si pensa alle fortune economiche basate su un’idea originale come quella avuta da Chester Carlson, inventore della xerografia, cioè il processo per fare fotocopie su carta comune, o da Edwin Land, inventore della fotografia istantanea (Polaroid).
Meno fortunato fu Antonio Meucci, inventore del primo prototipo di telefono che, a causa di gravi difficoltà finanziarie, non riuscì purtroppo a trovare denaro a sufficienza per brevettare la sua invenzione, che fu invece registrata qualche anno dopo da Alexander Graham Bell e sulla quale fu creato un impero economico. Il caso Meucci è una chiara dimostrazione che l’ottenimento del vantaggio competitivo dato dal brevetto, purtroppo, ha un costo.
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