Blue Whale. Da fake news a post verità a causa dell’emulazione. (di Shadow Ranger Bufale.net)
Post-Truth post-verità. La post verità può essere definita la forma cancerogena del concetto filosofico dell’enunciazione performativa. La teoria dell’enunciazione performativa afferma che, nel momento in cui pronunci determinate parole che diventano quasi sacramentali, esse modificano in modo irreversibile, o reversibile solo con altre simili “parole di potere”, la realtà. L’esempio cardine è l’atto di battezzare una nave: nel momento in cui darò un nome alla mia imbarcazione, avrò modificato la realtà in cui sono il proprietario di una nave anonima per creare una nuova realtà in cui la mia nave ha un nome.
Oppure il linguaggio del diritto e del divieto.
Nel momento in cui io dichiaro “In questo locale è proibito fumare”, modifico la realtà in modo che se prima i fumatori erano bene accetti, ora saranno costretti dal mio volere, incarnato nella mia parola, a fumare altrove.
Post-Truth o post-verità: che cosa è?
La Post-Verità è la forma finale dell’enunciazione performativa: è la parola pronunciata a prescindere dalla sua iniziale verità che poi diventa verità a cagione del suo fascino perverso. È già successo più volte di quante si immagini: conflitti e guerre anche sanguinose (basti pensare alla Guerra Civile Americana) si sono nutrite di post verità. Nel campo delle bufale, la bufala antichissima dei “segni degli zingari sui muri che segnalano i furti” si è più volte incarnata in un “perverso gioco di società” dove i segnali artefatti sono stati usati per ordire crudeli beffe o lasciati da autentici ladri in vena di un’ultima beffa o di sviare le indagini.
Blue Whale.
Così è stato per il Blue Whale. E’ una costruzione circolare, che riassumeremo così:
- Al principio ci sono gruppi di giovani destituiti, abbandonati da società ed istituzioni, che si riuniscono nel loro disagio su VKontakte, una sorta di Facebook Russo. Tra questi giovani, molti sono i suicidi, molto è l’uso di droga e molti sono i comportamenti antisociali, a cagione della loro condizione borderline.
- Interviene una narrativa, Blue Whale che, senza alcuna fonte, romanticizza in qualche modo tale violenza e sofferenza creando una intera mitologia pagana al riguardo, che comprende riti segreti e veri e propri giochi segreti al comando di malvagi “Maestri dei Giochi”. Al principio, non vi è prova di tutto questo se non la narrativa stessa.
- La narrativa, con la mediazione di autori di gruppi poco scrupolosi e vogliosi di “far numero e cassa” arriva ai giovani destituiti e poveri su cui è stata cucita, e questi, nel disperato bisogno di appartenere e di vincere il proprio dolore tipico del ragazzo destituito la cui antisocialità è essenzialmente un grido di aiuto, accettano parte della narrativa di Blue Whale facendola propria.
La bufala si fa verbo.
A questo punto siamo di fronte al proverbiale ouroboros, un osceno serpente che divora la sua stessa coda, una bufala che si fa Verbo e viene accettata dai soggetti a cui è stata offerta, donando loro stilemi e ritualità che aggravano il loro disagio. In più, possiamo notare una forte componente dell’effetto Werther, la teoria per cui un suicidio che riceve risalto nei mass media può provocare e incitare una catena di suicidi in soggetti predisposti, con la differenza che questa volta non solo c’è l’effetto traino dei media, ma un’intera narrazione cui attingere. Siamo al rischio finale del post-truth: impegnarsi a creare una narrativa il più abietta e feroce, il più crudele e perversa possibile, significa corteggiare pericolosamente gli istinti dei soggetti a cui è dedicata stimolandoli a superare in peggio l’immaginazione di un creatore virale.
Tirando le somme.
Nonostante la forma dell’appello sia quantomeno imperfetta, non possiamo che condividere l’appello: le bufale ed il post-truth, uniti ad uno sviato e malcelato senso della libertà di parola su Internet vissuta come una licenza per delinquere e provocare danni anche seri alla salute ed alla libertà di persone (come nel caso del barista di Parma accusato di pedofilia), hanno reso Internet un posto pericoloso ed inadatto a chiunque, come i molto giovani, non abbia gli strumenti culturali necessari per difendersi da vere e proprie aggressioni.
Ma come ora è necessario anche il vostro aiuto:
Vigilate. Segnalate. Denunciate.
Lo Studio Legale Dandi fornisce assistenza legale in Tutela Diritto D'Autore. Dai un'occhiata ai nostri servizi oppure contattaci!