Mario Schifano è considerato uno dei più produttivi pittori del dopoguerra. Fu uno dei più importanti artisti italiani degli anni Sessanta e ha rappresentato la Pop art italiana ed europea. Vista la sua attività estremamente prolifica, di molte delle sue opere non venne verificata l’autenticità . Con il fine di preservarle e custodirle, alla sua morte, fu costituita una fondazione con ila suo nome. Ma la Fondazione non avrebbe avuto vita facile.
Fondazione Schifano Roma e l’archivio
La Fondazione M.S. Multistudio | Archivio dell’Opera di Mario Schifano, nasce nel marzo 1998 con l’intento di tutelare e conservare le opere di Mario Schifano.
L’Archivio invece è stato costituito nel 2003 dagli eredi di Mario Schifano, Monica De Bei Schifano e Marco Giuseppe Schifano.
La Fondazione e l’Archivio sono stati protagonisti di una serie di procedimenti giudiziari, volti alla pronuncia sull’uso del nome di Mario Schifano e in merito al potere di riconoscere l’autenticitĂ o meno di un’opera di Schifano.
Fondazione Mario Schifano v. Archivio
La Fondazione Mario Schifano (Fondazione M.S. Multistudio) non può piĂą utilizzare il nome dell’artista, sebbene la Corte d’Appello di Milano (n. 1654 del 18 aprile 2017) le riconosca
una consolidata autorevolezza nel rilascio non esclusivo di “expertises” dell’opera di Schifano e che non gli può essere vietato di rilasciare pareri o autenticazioni dato il vasto patrimonio di conoscenza che la Fondazione ha accumulato negli anni sulla opera del noto pittore
Schifano opere: l’uso delle immagini delle opere di Mario Schifano pittore
Di recente la Corte di Cassazione (ord. 4038/2022), definendo il contenzioso tra l’Archivio Mario Schifano e la Fondazione M.S. Multistudio, ha stabilito che la riproduzione delle immagini delle opere dell’artista, pubblicate nello
Studio metodologico riguardante la catalogazione informatica dei dati relativi alle opere di Mario Schifano presenti presso la Fondazione
edito dalla Fondazione M.S., costituisce lesione dei diritti patrimoniali: Questi ultimi spettano in esclusiva agli eredi.
La Fondazione M.S. Multistudio è stata censurata per aver pubblicato 6 volumi contenenti le riproduzioni di 24mila immagini di opere di Schifano offerti su Ebay a 1.900 euro.
La Cassazione ha accolto il ricorso degli eredi del pittore contro la Fondazione M.S. Multistudio per aver pubblicato uno “studio di catalogazione informatica” contenente 24mila opere dell’artista.
La Cassazione ha stabilito che la riproduzione di opere d’arte, quando sia integrale, non rientra tra le ipotesi di utilizzazione libera. Ciò non solo nel caso in cui si tratti di riproduzione di copie identiche all’originale, ma anche nel caso in cui si tratti di una riproduzione fotografica in scala.
La riproduzione di opere d’arte, allorché sia integrale e non limitata a particolari delle opere medesime, non costituisce alcuna delle ipotesi di utilizzazione libera; per godere del regime delle libere utilizzazioni, detta riproduzione deve essere strumentale agli scopi di critica e discussione, oltre che al fine meramente illustrativo correlato ad attività di insegnamento e di ricerca scientifica dell’utilizzatore e non deve porsi in concorrenza con l’utilizzazione economica dell’opera che compete al titolare del diritto: diritto che ricomprende non solo quello di operare la riproduzione di copie fisicamente identiche all’originale, ma qualunque altro tipo di replicazione dell’opera che sia in grado d’inserirsi nel mercato della riproduzione, e quindi anche la riproduzione fotografica in scala.
Per poter beneficiare dell’esenzione dai diritti d’autore, la riproduzione deve essere fatta a fini di critica o di discussione, oppure deve essere meramente illustrativa, correlata all’attività di insegnamento e di ricerca scientifica dell’utilizzatore. Inoltre non deve porsi in concorrenza con l’utilizzazione economica dell’opera che compete al titolare del diritto.
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