Il marchio Adidas ha una storia, con una serie di vicissitudini ad esso collegate, che meritano un approfondimento e un articolo tutto suo.
Marchio Adidas storia: Adidas vs. Puma
La famiglia in questione è la famiglia Dassler. Due sono i fratelli. La città è Herzogenaurach, in Baviera. Nel 1947, a causa di dissapori che erano già sorti durante la II guerra mondiale, i due fratelli si dividono.
Rudolf e Puma: Rudolf forma una sua azienda che chiama inizialmente Ruda (dalle prime due lettere rispettivamente del suo nome Rudolf e del cognome Dassler) e che poi nel 1948 ribattezza in Puma Schuhfabrik Rudolf Dassler, oggi nota semplicemente come Puma.
Adolf e Adidas. Adolf invece chiamò la sua azienda Adidas, anch’egli utilizzando le tre lettere del suo soprannome, Adi, e le tre prime lettere del cognome Dassler. L’azienda fu ufficialmente registrata il 18 agosto 1949 come Adidas AG.
Marchio Adidas: il marchio figurativo “strisce” per le scarpe da ginnastica è privo di carattere distintivo: solo il marchio Adidas può essere protetto
Le strisce solo solo Adidas. Il 4 dicembre 2015 è stata emessa la sentenza relativa alla causa T- 3/15 che ha confermato la valutazione dell’UAMI secondo cui il marchio figurativo, rappresentato da cinque strisce, sotto riportato, è privo di carattere distintivo.
Nel 2013, K-Swiss Inc., aveva presentato all’UAMI una domanda di registrazione internazionale n. 932.758, per la classe n. 25 avente ad oggetto “scarpe da ginnastica, ovvero scarpe da tennis, da pallacanestro, sci di fondo e scarpe da jogging e casual.”
La registrazione del marchio è stata rifiutata sia dall’Examiner dell’UAMI che in appello sulla base dell’art. 7 (1) (b), del regolamento n. 207/09 che esclude che possano essere registrati i marchi che non abbiano carattere distintivo.
La commissione di ricorso, in sostanza, ha affermato che le cinque strisce parallele disposte sulla scarpa non hanno alcuna caratteristica originale, seguono peraltro la forma delle scarpe e quindi non sono originali neanche per dimensione o posizionamento (punto 22 della decisione impugnata).
Per sostenere il suo ragionamento la Corte si è basata sulla considerazione che molti produttori di scarpe sportive o casual usano modelli relativamente semplici di linee o strisce e le posizionano sul lato della scarpa.
Il fatto che il segno in questione si estenda su tutto il lato della scarpa conferma la sua mancanza di originalità, in quanto la variazione nella dimensione delle strisce sembra essere determinata naturalmente dalla forma reale dell’oggetto sul quale sono poste quelle strisce.
Questo, secondo la Corte, contribuisce a non far percepire come marchio il segno. Il marchio, inserito sul lato della scarpa, non può essere percepito come costituente un’indicazione dell’origine commerciale dei prodotti in questione.
Marchio adidas: come si è pronunciata la Corte
La Corte ha aggiunto che “il valore distintivo di questi segni può essere spiegato non con il loro posizionamento sul prodotto ma piuttosto con l’uso intensivo che è stato effettivamente realizzato sul mercato “.
22 Secondly, the fact that the sign in question extends to the full height of the side of the shoe confirms its lack of originality, since the variation in the size of the stripes appears to be naturally determined by the actual shape of the object on which those stripes are placed (paragraph 21 of the contested decision). This contributes to preventing the sign from being apprehended without the product’s inherent qualities being perceived simultaneously (see, to that effect, judgment of 9 October 2002 inGlaverbel v OHIM (Glass-sheet surface), T‑36/01, ECR, EU:T:2002:245, paragraph 28).
Non sono altro che un abbellimento generico piuttosto banale, vista la diffusa pratica di mettere un motivo a strisce su scarpe sportive (punto 18 e 21 della decisione impugnata).
18 In this regard, it must first be stated, as the Board of Appeal correctly pointed out in paragraph 21 of the contested decision, that stripes are nothing more than a rather banal generic embellishment.
21 First, as the applicant itself stated in paragraph 20 of the application, many manufacturers of sports shoes or casual shoes use relatively simple patterns of lines or stripes which they also place on the side of the shoe.
Per quanto riguarda l’attenzione del pubblico di riferimento, mentre è possibile che il consumatore sarà più attento alla scelta di prodotti di marca, quando per esempio acquisti una particolare scarpa molto costosa, un tale approccio non può essere presunto relativamente a prodotti e merci in tale settore (punto 26 della decisione impugnata).
26 Although the information provided by the applicant may show that many manufacturers of sports shoes have developed a practice such as that described in the preceding paragraph or that sellers display in shops the side of the shoes on which the mark appears, that information still does not make it possible to determine that the average consumer has learned to establish an automatic link between the sign featuring on the side of a sports shoe and a particular manufacturer and that that consumer will therefore necessarily perceive any geometric shape placed on the side of a sports shoe as being a trade mark.
Inoltre, le prove fornite dalla K-Swiss non hanno dimostrato la prassi dell’UAMI di registrare, come marchio per scarpe sportive, un marchio costituito solo da strisce (punto 23 della decisione impugnata).
23 Consequently, the placing of the sign at issue on the side of the shoe is not likely to attract the attention of the relevant public and to distinguish it from other designs applied to the side of shoes. The sign at issue, as placed on the side of the shoe, cannot therefore immediately be apprehended as constituting an indication of the commercial origin of the goods concerned.
Infine, la legittimità delle decisioni delle commissioni di ricorso deve essere valutata sulla base del regolamento n. 207/2009, come interpretato dal giudice dell’Unione europea, e non sulla base di una precedente decisionale la prassi dell’UAMI (punto 26 della decisione impugnata).
Indipendentemente da quanto sopra, la Corte ha dichiarato che K-Swiss non aveva fornito prove sufficienti per stabilire che, in considerazione della natura banale del segno in questione, il consumatore medio avrebbe considerato il detto segno come una indicazione della provenienza dei prodotti in questione e non un semplice elemento decorativo.
Se ammettessimo che ogni forma geometrica, anche la più semplice, ha carattere distintivo in quanto posizionata sul lato di una calzatura sportiva consentiremmo ad alcuni produttori di appropriarsi semplicemente di forme decorative che devono rimanere accessibili a tutti, con l’eccezione di quelle situazioni in cui il carattere distintivo del segno è stato acquisito in seguito all’uso.
A tal proposito si è perso il numero di quante controversie hanno interessato le tre famose strisce del marchio ADIDAS che invece sono un marchio registrato.
L’ultima sentenza ADIDAS/ Shoe Branding Europe (TGI, T-145/14 del 21/05/2015), offre la possibilità di fare alcune considerazioni.
In the application for registration, the mark is described as follows:
‘The trade mark is a position mark. The mark consists of two parallel lines positioned on the outside surface of the upper part of a shoe. The parallel lines run from the sole edge of a shoe and slope backwards to the middle of the instep of a shoe. The dotted line marks the position of the trade mark and does not form part of the mark.’
Il caso viene ricondotto alla tipologia dei c.d. marchi di posizionamento che esprime descrittivamente la posizione di un segno quando apposto su un prodotto.
La sentenza dice in sostanza che se le strisce finiscono sotto l’allacciatura o invece il collo della scarpa (instep) non fa gran differenza quanto alla distintività come marchio dell’elemento in questione, anche se non si nega che le strisce possano essere percepite anche come decorazione.
Quanto all’attenzione del pubblico rilevante, secondo la sentenza “le scarpe sportive sono articoli di consumo generale“ per cui non ci vuole una particolare attenzione.
Il tentativo dell’UAMI di far passare il messaggio secondo cui “i consumatori sono abituati a vedere disegni geometrici e fanno attenzione ai dettagli di questi prodotti” viene clamorosamente bocciato.
L’aspetto più interessante sta nell’esame della forza distintiva delle due strisce contestate da Adidas, nel contesto dell’accertamento della somiglianza tra i segni. Innanzi tutto, due o tre strisce non fannno differenza, come da precedenti pronunce. In secondo luogo la posizione non rileva più di tanto. Quello che conta, invece, è l’inclinazione delle strisce, insieme al loro spessore, lunghezza, contrasto etc. Adidas ha educato il consumatore alle tre strisce.
Marchio Adidas battaglie legali
Adidas AG c/ Shoe Branding Europe BVBA
La controversia ha ad oggetto le note “Adidas Superstar 80S”, un vero e proprio modello iconico nato nel lontano 1969.
Nel 2009, la società Belga Shoe Branding Europe, presenta richiesta di registrazione del marchio comunitario per le sue calzature, all’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà Intellettuale (EUIPO ex UAMI). Avverso questa domanda di registrazione, Adidas, nel settembre 2010, fa opposizione lamentando la lesione dei diritti scaturenti dal marchio di posizione – costituito dalle famose tre strisce oblique, parallele e laterali presenti sulle “Superstar 80S” – di cui è titolare e temendo il rischio di confusione tra i prodotti.
La richiesta viene rigettata sia dalla Divisione Opposizione dell’UAMI (ora EUIPO), che dalla Commissione di ricorso. Quest’ultima giustifica la sua decisione partendo “dall’assenza di una somiglianza visiva tra i due marchi.”
In particolar modo, nelle decisioni del 22.05.2012 e del 28.11.2013, la Commissione di ricorso afferma che questi elementi – numero di strisce, inclinazione e posizione – siano differenti rispetto alle strisce presenti sulle scarpe della società belga e pertanto era escluso qualsiasi atto confusionario lamentato dall’Adidas.
Di avviso diverso fu invece Corte Generale, la quale sostenne che la Commissione di ricorso non aveva considerato che le scarpe da ginnastica Adidas fossero note proprio per queste sue strisce, divenendo il segno distintivo, l’icona, che consente la differenziazione del prodotto sul mercato rispetto ad altri.
Per queste ragioni, era palese il pregiudizio lamentato dall’Adidas, non solo quindi atti confusionari ma contraffazione del prodotto. La Shoe Branding, tuttavia, non si arrese e presentò ricorso alla CGUE, il quale non ebbe l’esito sperato. La Corte di Giustizia, con un’ordinanza del 17 febbraio 2016 confermando la sentenza del Tribunale, affermò che le differenze tra i due marchi non erano tale da giustificare la lesione lamentata dall’Adidas “e, pertanto, non ha commesso errori di diritto”.
A chi appartiene il design originale delle celebri scarpe da tennis Stan Smith?
L’ha spuntata la casa delle tre strisce, che può continuare la sua marcia negli Usa. Il tribunale di Braunschweig, Germania, ha dato torto a Puma. Secondo Puma, la rivale avrebbe copiato la spessa suola di gomma delle storiche scarpe da ginnastica. I giudici tedeschi hanno respinto la richiesta avanzata da Puma di bloccarne la vendita, dopo aver rilevato differenze rilevanti tra il modello protetto della Puma e la “Stan Smith Boost”.
Adidas contro Skechers
Skechers è un’azienda relativamente giovane rispetto a Nike, fondata nel 1967, e ad Adidas, fondata nel 1949: è nata per produrre stivali da lavoro e scarpe da skater nel 1992. Oggi vende 19 tipi diversi di scarpe, da uomo, da donna, per bambini, da usare per fare sport o meno. Negli Stati Uniti Skechers è dietro solo a Nike per modelli più venduti. La Skechers è stata fondata nel 1992 da un certo Robert Greenberg, che già da anni creava abbigliamento atletico femminile. All’inizio fece molta fatica ad affrontare la pesante concorrenza dei colossi del settore (Nike, Adidas…), ma poi nel tempo riuscì a creare la sua linea nuova e innovativa fino a sfociare finalmente nel grande successo di questi ultimi anni (con un fatturato maggiore di due miliardi di dollari).
Adidas aveva citato in giudizio la Skechers per violazione del design sulle scarpe Stan Smith.
Adidas ha intimato alla Skechers di non vendere le Sneakers che copierebbero il design delle Stan Smith. Quelle che vedete qui sopra sono le scarpe Onix della Skechers, che effettivamente ripropongono la sagoma della scarpe Stan Smith della Adidas. Senza pensarci troppo e a prima vista, non c’è proprio dubbio le Skechers Onix siano una copia perfetta delle Adidas Stan Smith. Non solo lo stesso design, ma anche lo stesso colore bianco e verde.
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