Jeff Koons vince causa di plagio

Il Giudice Timothy Reif della Corte Distrettuale di New York, ha deciso con la sentenza dello scorso 25 Febbraio, che l’artista Jeff Koons non ha commesso plagio delle sculture del set designer Michael Hayden, pensate in origine per gli spettacoli di Ilona Staller, in arte Cicciolina. Ripercorriamo i fatti.

Michael Hayden, vissuto in Italia negli anni ’80, lavorava come set designer e realizzava per la Diva Futura di Riccardo Schicchi delle sculture che costituivano le scenografie degli spettacoli hard di Ilona Staller. Molti anni dopo, nel 2019, Hayden si accorgeva, da un articolo di un quotidiano italiano, che le sue sculture erano state utilizzate dall’artista Jeff Koons per una serie di opere, nello specifico Made in Heaven (1989), Jeff and Ilona (Made in Heaven), Jeff in the Position of Adam (1990). Nessuna autorizzazione era stata chiesta ad Hayden da parte di Koons, noto per il suo lavoro di appropiation art.

Jeff Koons vince causa di plagio
Made In Heaven (1989)

Così, nel 2021, Hayden incardinava una causa nei confronti di Koons, contestando un copyright infiringement da parte di quest’ultimo. In sostanza, Hayden accusava Koons di plagio. Vediamo le motivazioni poste a fondamento della decisione della Corte in favore di Jeff Koons.

In primo luogo, la Corte si riferisce alla disciplina sul copyright statunitense (Copyright Act), secondo cui “L’attore deve intentare un’azione per violazione del diritto d’autore “entro tre anni dal momento in cui è maturata la pretesa“. Secondo tale principio, un’azione legale per violazione del copyright non ‘matura’ finché il detentore del copyright non scopre, o con la dovuta diligenza avrebbe dovuto scoprire, la violazione“. Dunque il diritto di Hayden all’azione è da considerarsi prescritto, avendo scoperto e lamentato il plagio solamente nel 2019.

L’attore, a sostegno della propria tesi, si appellava al Visual Artist Rights Act (VARA), emendamento del Copyright Act che, nell’ ordinamento statunitense, ha lo scopo di tutelare i diritti morali di un artista visivo. Interessante notare che il VARA entrava in vigore negli USA solamente nel 1991 mentre, la nostra Legge sul Diritto d’autore (L.633/1941) da subito concepiva la nota distinzione fra diritti morali e patrimoniali d’autore. Proprio la mancata tutela offerta dal VARA alle opere antecedenti al ’91, causava il rigetto della pretesa di Hayden.

Jeff Koons vince causa di plagio
Jeff and Ilona (1990)

Nella sentenza emessa inoltre, la Corte Distrettuale, secondo il meccanismo dello stare decisis proprio dei sistemi di Common law anglosassoni, fondava la sua decisione in base a importanti precedenti che vedono coinvolti artisti di nota fama. Viene citato il caso del fotografo Lynn Goldsmith che aveva citato in giudizio la Andy Warhol Foundation per un presunto utilizzo illecito di fotografie del musicista Prince (scattate da Goldsmith ma rielaborate da Warhol) finite su una copertina di Vanity Fair. Anche in quella occasione, il Giudice rigettò la pretesa di Goldsmith, ravvisando nell’elaborazione di Warhol delle foto originali, un’opera creativa del tutto nuova e indipendente.

Jeff Koons vince causa di plagio
Jeff in the position of Adam (1990)

Jeff Koons, per via della tecnica dell’appropriazione, non è nuovo alle controversie legali, per le quali non sempre ha potuto salvarsi dall’accusa di plagio e celebrare una vittoria. Curioso anche il fatto che la stessa Ilona Staller, una volta moglie di Koons, aveva agito in giudizio contro la casa d’aste Sotheby’s proprio per le stesse opere della serie Made In Heaven, contestando il mancato consenso alla circolazione della propria immagine.

 

 

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