Diritti sui film: quanto deve essere vecchio un film per diventare di pubblico dominio?
Dal 2017 numerosi capolavori del Neorealismo, appartengono agli autori e loro eredi. La stessa cosa accadrà l’anno prossimo per altre 50 pellicole. Certo è che per ciascuna singola opera è necessario un apposito esame per comprendere quale sia la relativa situazione giuridica nel corso degli anni di protezione. Anche la giurisprudenza, peraltro scarsa, non è univoca nell’interpretazione. Poche le dispute giudiziarie in relazione alle difficoltà interpretative. A questo deve aggiungersi che gli autori e loro eredi, nell’eventualità rivendicassero la titolarità dei diritti, perderebbero il diritto a percepire l’equo compenso! Gli utilizzatori, da parte loro, si interfacciano con i cessionari per le autorizzazioni all’utilizzo delle opere e aggiungono ai compensi in conseguenza corrisposti, anche l’equo compenso per gli autori che viene concordato ed incassato per il tramite della SIAE, titolare per legge della negoziazione, e mandataria di autori ed eredi associati per l’incasso.
La tutela del diritto d’autore e diritti sui film vecchi e non troppo vecchi è 70 anni dalla morte del più longevo degli autori del soggetto, della sceneggiatura, della regia, della colonna sonora musicale appositamente creata. Allo scadere di detto termine cessa anche il diritto a percepire l’equo compenso, se non vi è stata ulteriore cessione dei diritti al produttore da parte degli autori o loro eredi e quindi le utilizzazioni vengono autorizzate direttamente dai medesimi.
La prima proiezione pubblica
A giugno 2017, le opere la cui prima proiezione pubblica è avvenuta prima di giugno 1947 sono tutte tornate nella disponibilità dei loro autori/eredi per quanto attiene i diritti di spettanza dei medesimi.  Le opere filmiche di lungometraggio italiane iscritte nel Pubblico Registro Cinematografico (PRC) la cui prima proiezione pubblica è avvenuta fra l’agosto del 1938 (data di apertura del Registro) e il 13.6.1947 sono 660.
Appartengono all’impressionismo e ai primi anni del neorealismo.
Ne sono autori, fra gli altri, Gallone, Genina, Palermi, Alessandrini, Blasetti, Camerini, De Sica, Zavattini, Lattuada, De Santis, Visconti, Rossellini. I film italiani prodotti dal 1925 al 1947 presumibilmente saranno più di 1000. Oltre il 10% della produzione filmica italiana appartiene oggi nuovamente agli autori, anzi più probabilmente ai loro eredi. Tale dato è inesorabilmente destinato ad aumentare con il trascorrere degli anni, man a mano che termineranno i 70 anni dalla prima proiezione pubblica. La produzione di film di lungometraggio italiani superava al 1995 le 13000 opere. Un ingente patrimonio culturale, ma anche economico!
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