Diffamazione e Marchio
L’accusa ingiusta di plagio di un marchio può integrare il reato di diffamazione?
Il reato di diffamazione, previsto e punito dall’art. 595 del codice penale, si configura quando una persona offende la dignità e la reputazione altrui in presenza di più persone. Tale reato si può commettere con maggiore facilità in rete, comunicando con migliaia di persone contemporaneamente tramite chat, forum, siti o blog. Nell’articolo del codice penale sopra richiamato è previsto che tale reato possa ritenersi compiuto anche mediante mezzi di pubblicità. Nella prassi internet è considerato proprio un mezzo di pubblicità, in quanto idoneo alla diffusione di una notizia e a raggiungere una pluralità indeterminata di soggetti.
Le false accuse di violazione della proprietà intellettuale possono essere diffamatorie?
La risposta breve è sì. Certo, la maggior parte delle accuse di violazione si verificano in contesti legali o nei tribunali, e pertanto sono protetti dal fatto di essere trattati in un contenzioso. Ma, al di fuori del contesto di una controversia, quando qualcuno falsamente accusa qualcun altro di aver violato un diritto d’autore, o un marchio, ci può essere responsabilità, a condizione che siano integrati tutti gli estremi e le caratteristiche del reato di diffamazione. Sono i casi, per esempio, di concorrenza sleale tra società competitor oppure i casi in cui si provi un reale danno anche economico, dovuto dall’aver incautamente espresso un’opinione su qualcuno.
Il Caso
Il mese scorso, la Court of Appeal della California, nella causa tra FilmOn.com contro DoubleVerify, Inc., ha affermato che si tratta di diffamazione l’accusare e l’etichettare erroneamente qualcuno come contraffattore.
FilmOn.com v. DoubleVerify
FilmOn.com, l’attore, è un provider di contenuti per l’intrattenimento che opera su Internet. Tra i servizi offerti c’è anche lo streaming in diretta di trasmissioni televisive.
DoubleVerify, il convenuto, fornisce agli inserzionisti informazioni sui siti web su cui vengono pubblicati i loro annunci. Lo scopo è garantire che il brand di un inserzionista non sia associato a contenuti inappropriati. Così, ad esempio, se si commercializzano prodotti per bambini, DoubleVerify ti indica, in modo che tu possa pubblicizzare i tuoi prodotti, tutti i siti web della categoria “Adulti”. In alcuni suoi report, che sono personali nel senso che vengono inviati alle singole aziende che lo richiedono, DoubleVerify ha classificato il servizio offerto da FilmOn.com inserendolo nella categoria “violazioni di diritti d’autore- file sharing” (“Copyright Infringement-File Sharing”) e definendolo come un sito che distribuisce materiale protetto da copyright, senza le necessarie autorizzazioni o licenze. FilmOn ha detto che tale affermazione era falsa e di aver perso, per colpa del report di DoubleVerify, milioni di dollari.
Diffamazione e marchio: Conclusione della Corte di Appello californiana
In realtà non sappiamo se le accuse di DoubleVerify siano realmente fondate. La Corte Californiana ha infatti deciso, non sulla falsità o meno delle accuse, quanto sul fatto che i giudizi di violazione di copyright debbano rimanere protetti o provati prima che si possa renderli pubblichi anche solo attraverso un report.
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