Come produrre un film se non si hanno possibilità economiche? Come fare un cortometraggio partendo da zero? Quali sono gli step per creare un film che possa essere poi distribuito?
E’ il caso di improvvisarsi produttore cinematografico della propria opera?
Come produrre un film: il vademecum su come fare un film oggi
Chi di voi non soldi da spendere o non ha un budget da investire, deve cominciare a ragionare con programmi a lungo termine, pensando prima di come fare film a come racimolare dei soldi che permettano la produzione di un corto a bassissimo budget.
Se avete un’idea cominciate a ragionare su quelle, senza strafare, in modo da poter girare un corto con le vostre finanze. Una volta trovata l’idea, evitate di rovinarla girando con una telecamera non idonea e con attori non bravi. Se non conoscete nessun attore personalmente, provate a rivolgervi alle compagnie teatrali della vostra città o di quella più vicina, spargete la voce su internet e organizzate provini, vedrete che qualcuno bravo prima o poi lo incontrate.
Quanto al supporto con cui girare appoggiatevi a qualche piccola società di produzione video che disponga di videocamere professionali in grado di offrire una qualità accettabile a costi accessibilissimi.
Terminate le riprese, montate il vostro corto e realizzate un dvd professionale, senza gli extra.
Distribuire il corto sarà il passo successivo. Ecco la lista dei FESTIVAL INTERNAZIONALI più importanti, questa invece è la lista dei FESTIVAL NAZIONALI più importanti.
Se avete fatto un buon lavoro potete sperare di essere selezionati in una di queste manifestazioni. Essere selezionati è il minimo, che vinciate o no importa relativamente al fine del mio discorso.
Vi servirà per capire se varrà la pena mettersi in gioco, perché le fasi che seguono hanno poco a che fare con la regia, ma saranno fondamentali per il vostro percorso. E sarete voi a dovervi muovere, armati di grande pazienza e perseveranza.
Dovrete essere agenti di voi stessi, programmando intelligentemente le mosse. Esistono MERCATI DEL CORTOMETRAGGIO, nei festival di Clermont-Ferrand, Palm Springs e al Short film corner di Cannes, dove si riuniscono tutti i DISTRIBUTORI DI CORTOMETRAGGI più importanti del mondo, e dove ogni società ha uno o più delegati con il compito di visionare i corti e nell’eventualità acquistarli e distribuirli nei propri circuiti.
È possibile anche iscrivere on-line il proprio corto, pagando una cifra onesta, inserendo il vostro lavoro nella lista dei corti “sul mercato”.
Di società che distribuiscono corti ce ne sono anche in Italia. A questo punto, indipendentemente da come sia andata la distribuzione, la vita del vostro corto finisce, e arriva il momento di pensare al prossimo progetto.
Come girare un film e dove si trova il budget per produrre un film indipendente
L’artista deve essere un imprenditore!
Il filmmaker deve essere una sorta di businessman che lavora per se stesso. Il progetto deve essere non solo scritto bene da un autore ma anche nella testa del regista, più che di chiunque altro. E’ diventato compito dell’artista promuovere e vendere il proprio film.
La scelta degli attori
Attori di prima fascia e quindi molto famosi certamente aiutano. Ma è più importante trovare l’attore giusto per il proprio film. Se non c’è corrispondenza tra il volto e il personaggio, allora non serve un nome. Potrebbe anzi, essere meglio un attore promettente invece che uno già famoso. Sicuramente è meglio scegliere qualcuno che ha lo stesso vostro interesse ad emergere e che crede nel vostro progetto, invece che un attore già affermato, molto più costoso da ingaggiare e che non abbia molto interesse per il ruolo che gli state offrendo.
Cercare in Europa o in quei paesi dove sono previsti incentivi fiscali
In Francia il Centre National du Cinema et de L’Image animee (CNC) offre un rimborso fiscale del 20% per incentivare le produzioni a girare lì. Ma lo stesso vale per New York, dove un rimborso si può ottenere, dal 15 al 30% grazie a “Made in NY” Marketing Credit.
Conoscere il proprio pubblico
Informarsi sulle caratteristiche del target: cosa leggono, cosa bevono, cosa guardano in tv. Una cosa da tenere presente è anche che tipo di distribuzione da utilizzare. Per esempio, i film vanno per la maggiore su video on demand mentre i documentari sono più adatti a iTunes.
Non tutte le piattaforme VOD sono uguali
Bisogna pensare all’eventuale distribuzione VOD, alla possibilità di incentivi fiscali, ai gusti del pubblico e alla scelta degli attori. Non credere che il video on demand sia lo stesso ovunque. Il consiglio è approfondire, per esempio, le differenze tra iTunes e Netflix.
Catena dei diritti: verificane la validità prima di iscrivere un film a un Festival
Se vuoi che il tuo film prenda parte ad un Festival, fai attenzione alla validità e correttezza della catena dei diritti.La c.d chain of title è una ricerca che dimostra con chiarezza ed evidenza che siete titolari di tutti i diritti coperti da copyright e utilizzati in un film. Dalle musiche alle immagini, ai marchi. La catena dei diritti consiste nel passaggio dei diritti dal legittimo titolare a chi intenda sfruttarli e va provata per scritto.
Cosi, ad ogni passaggio, dovrà corrispondere il relativo accordo di cessione e acquisizione.
I Festival, solitamente al momento dell’iscrizione, ti faranno sottoscrivere una manleva come, per esempio, questa:
È sola responsabilità del richiedente garantire l’autorizzazione e il permesso del titolare del copyright (s) di tutti i contenuti protetti da copyright o materiale incluso all’interno del film presentato
Il Toronto International Film Festival ha questa:
Con la presentazione del film al TIFF, il Richiedente e i proprietari del Film (le “parti richiedenti”) dichiarano e garantiscono di aver ottenuto qualsiasi e tutti i consensi, stampa, licenze e altre autorizzazioni o rinunce di qualsiasi tipo necessarie per l’inclusione o la riproduzione di persone, marchi, suoni, composizioni musicali o di altri lavori nel film
Nessun Festival vuole farsi trascinare in una causa accettando che venga visto e proiettato un film che contiene materiale il cui contenuto non è stato liberato o il cui utilizzo di qualsivoglia musica o immagine non sia stata autorizzata.
Probabilmente, dunque, se non si acquista una licenza per utilizzare le musiche o se non è dimostrabile la catena dei diritti degli elaborati originali scritti dagli autori per il film, la candidatura della vostra opera sarà respinta.
Ma i problemi non si limitano solo al rifiuto di partecipare a festival cinematografici.
Utilizzare, per esempio, un brano musicale in un film senza la debita autorizzazione costituisce violazione del copyright e il titolare del diritto potrebbe legittimamente dare inizio a una vertenza, anche se la probabilità di essere citato in giudizio per una siffatta violazione si riduce se il film non viene distribuito.
Quindi, se si vuole utilizzare il film e si desidera che il film sia visto, si devono acquistare le relative licenze dagli aventi diritto.
Senza se e senza ma.
Rimanendo in tema musicale, se si ha bisogno di utilizzare una canzone meno conosciuta, allora è consigliabile contattare direttamente l’autore per concludere con lui il contratto. A volte può succedere anche che possiate ottenere una liberatoria per l’uso gratuito della canzone. Dipende dall’autore e dall’accordo che riuscirete a strappargli.
Ma se avete a che fare con un artista famoso, la cui canzone è anch’essa nota, sarà necessario acquisire i relativi diritti da un editore musicale. Quando un musicista scrive e registra una canzone per una casa discografica, assegna la canzone a un editore che avrà poi il diritto di concederla a terzi in licenza a fronte del pagamento dell’artista e dell’etichetta, garantendo che vengono pagati quando la canzone è utilizzata a fini commerciali da terzi.
Il costo della licenza può dipendere da una serie di fattori: quanta parte del brano si sta utilizzando, come spesso lo si utilizza, se si ha intenzione di modificarlo in modo significativo, se l’uso in qualche modo sminuisca il brano o l’artista, e quanti diritti d’autore sono in gioco. In una canzone ci possono essere vari diritti d’autore associati con il testo della canzone, con la musica, con chi la interpreta.
Queste spese si sommano rapidamente, e in un film indipendente si può, solo volendo utilizzare un brano noto, far straripare il budget. Ecco perché non si vedono film a basso budget con musiche di Taylor Swift, Beyoncé e Kanye West nella colonna sonora; quelle canzoni costano una fortuna e non hanno molto a che vedere con film indipendenti. In alcuni casi, può effettivamente essere più conveniente commissionare musica originale ad artisti meno noti.
In pratica il principio è: non importa quale strategia si impiega, ma se si desidera utilizzare materiale protetto da copyright, è necessario ottenere il permesso del titolare.
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