Tutto è iniziato con un featuring ed è finito quasi con un happening, un incontro-scontro come tra Mozart e Antonio Salieri o come tra il mondano Bernini e l’oscuro Borromini. Dopo le prime note di sintetizzatore, nel bel mezzo dell’esibizione del Festival di Sanremo 2020, Bugo abbandona la scena dopo aver ascoltato il collega Morgan stravolgere le parole del loro singolo “Sincero”. Non era mai accaduto un simile episodio in settant’anni di vita della manifestazione.
A parte le bizze tra i due artisti e il clamore suscitato dal gesto, cerchiamo di ipotizzare gli eventuali profili legali o di responsabilità che emergono dalla vicenda.
Nello specifico, poteva Morgan intervenire sul testo della canzone e modificarlo? E Bugo, dalla sua, poteva incorrere in sanzioni non completando la performance e di fatto portando il duo alla squalifica dal Festival? Andiamo per ordine.
Gli autori del brano così come depositato in SIAE sono quattro, due per la musica (Simone Bertolotti e Andrea Bonomo) e due per il testo (Bugo e Morgan). La legge 633/1941 sul Diritto d’Autore prevede che tutti i relativi diritti (morali e patrimoniali) rimangano in capo all’autore a meno che questi non ceda quelli di sfruttamento economico (il diritto alla paternità dell’opera è incedibile) attraverso dei contratti ad altri soggetti come i produttori o gli editori, cosa che accade praticamente nella maggior parte dei casi. Proprio agli editori infatti, solitamente sono riservati i diritti di edizioni musicali, comprensivi della diffusione, utilizzo e trasformazione dei testi delle canzoni. Gli autori dal canto loro conservano comunque i diritti morali sulle opere.
La modifica sul testo apportata da Morgan all’ultimo minuto quindi, costituirebbe di fatto una trasformazione ai sensi dell’art. 4 LdA che tutela “le modificazioni ed aggiunte che costituiscono un rifacimento sostanziale dell’opera originaria”. Una “variazione sul tema” anche degli intenti originali degli autori delle parole.
Quanto alla reazione di Bugo, la scelta dell’artista di lasciare il palco sarebbe da valutarsi secondo due prospettive: una è quella del Festival e del suo regolamento, che prevede la squalifica in caso di abbandono del palcoscenico e interruzione dell’esibizione. L’altra, che è solo un’ipotesi ma che potrebbe benissimo riguardare simili fattispecie, sono gli obblighi contenuti nei contratti di management o di produzione discografica. Tali accordi possono prevedere che l’artista si impegni a mantenere una determinata condotta durante le esibizioni, tale da non compromettere la qualità della performance.
Un vero dissidio o una riuscita mossa di marketing? Resta il fatto che “Sincero” è un pezzo davvero bello e così il video della canzone, con la regia di Eros Galbiati, fondato sull’iconografia quasi seicentesca dell’incontro.
I due cantanti si ritrovano come Atalanta e Ippomene, dialogano per citazioni, Bugo sfoglia un libro di Agamben, Morgan sfoggia un vestito decorato come i lavori degli artisti della corrente Fluxus. Forse i due si odiano davvero o invece poi li troveremo come le star. Basta che non esageriate col whisky.
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