Il copyright sul video di un concerto

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L’evento Beatles

Era il 1965 quando i Beatles approdarono in America. Il Shea Stadium era sold out. Un evento che fu possibile grazie a Sid Bernestein, promotore del concerto. Della performance di quella notte fu realizzata una registrazione ufficiale. Il girato fu utilizzato nel 1990 nel documentario “The Beatles Anthology”. Ma il caso ha destato problemi legali a seguito dello sfruttamento del filmato rimasterizzato nel documentario “Eight days a week – The touring years”, del regista Ron Howard.

Copyright sul video di un concerto: l’accusa

Nel luglio del 2016, quando Apple Corps annunciò l’uscita del film di Howard, nello stesso mese, Bernstein tentò di registrare il Master Tape. Ma “l’U.S. Copyright office” si rifiuto di accogliere la registrazione in quanto contrastava con quella della Subafilm del 1988. Ciò non ha impedito alla parte attrice di citare in giudizio la Apple Corp e Subafilm. In particolar modo, Bernestein accusò il manager dei Beatles, Brian Epstein, di aver sfruttato il Master Tape senza alcun permesso.

Ma, il promotore di un footage può essere considerato, per l’apporto creativo ed economico dell’evento, titolare del diritto sul girato o quanto meno co-titolare?

Questa è la domanda che si è posta il giudice George Daniel del Tribunale di NewYork. Bernestein, ha più volte affermato che, in qualità di promotore, avendo acquisito lo spettacolo dei Beatles e avendo “creativamente” contribuito a dar vita al concerto,

è il detentore unico dei nastri ed è unico proprietario di tutti i loro diritti esclusivi

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La Decisione

Il 26 luglio il giudice si è pronunciato rigettando integralmente l’accusa mossa dalla società di Bernstein. In particolare, il giudice ha affermato che, sebbene Bernstein abbia contribuito al sold out del concerto, sia stato in qualche modo la mente creativa dell’evento, questo non gli consente di vantare alcun diritto autoriale.

Il giudice, per giustificare la propria decisione, ha articolato il suo ragionamento sotto due punti di vista:

  • Contrattuale: in un accordo tra Bernstein e Epstein si legge che il promotore Bernstein non vantava alcun diritto sulla ripresa del concerto, anzi i diritti spettavano ad Epstein, quale unico detentore del copyright, il quale quindi aveva il diritto di sfruttare il footage mediante qualsiasi media.
  • Termine di prescrizione: “Under 17 U.S.C. § 507(b), civil lawsuits under the Copyright Act must be brought “within three years after the claim accrued”, per by-passare questa violazione, la parte attrice si rifà, inutilmente, alla causa del 1962 Petrella c/Metro-Goldwyn-Mayer.

Conclusione

La Bernestein Present ha perso la causa, ma l’avvocato Donald Curry ha annunciato che ci sono tutti i motivi un appello.

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