Pubblico dominio

Il pubblico dominio esiste per soddisfare l’esigenza della collettività di fruire liberamente di un’opera.

Dominio pubblico significato

Quando un’opera è di pubblico dominio vuol dire che può essere liberamente utilizzata da chiunque.

Solo in casi particolari casi si può impedire che un’opera diventi di pubblico dominio e si possono estendere i diritti di proprietà intellettuale mantenendo i diritti patrimoniali sulle nuove versioni dell’opera originale, come nel caso di Topolino.

pubblico dominio

In realtà quello che scade sono i diritti patrimoniali sull’opera. Il termine dei 70 anni dalla morte dell’autore riguarda infatti solo i diritti patrimoniali.

I diritti patrimoniali di un’opera, che diventano di pubblico dominio allo scadere dei 70 anni dopo la morte dell’autore, comprendono:

  • il diritto di pubblicazione;
  • il diritto di riproduzione;
  • il diritto di trascrizione;
  • il diritto di esecuzione;
  • il diritto di rappresentazione;
  • il diritto di recitazione;
  • il diritto di comunicazione al pubblico;
  • il diritto di modificazione;
  • il diritto di noleggio.

Dunque, se volessi pubblicare, modificare o trasporre un’opera in pubblico dominio potresti farlo senza chiedere l’autorizzazione o il consenso o senza dover pagare alcun compenso agli eredi per utilizzare l’opera.

Le opere dell’ingegno che rientrano nel pubblico dominio:

  • possono essere liberamente tradotte nella propria lingua madre e pubblicate sia in versione digitale che stampata;
  • possono essere liberamente rielaborate con aggiunta di note critiche e pubblicate in una nuova versione riveduta e aggiornata;
  • possono essere liberamente modificate nel contenuto, elaborate in riassunti e citate.

Per le fotografie, le immagini, i disegni e i quadri artistici non sussistono problemi particolari. Lo stesso vale per le opere cinematografiche e audio musicali. In questo caso sono possibili rielaborazioni e nuove versioni previa citazione dell’opera principale e del suo autore.

Musica pubblico dominio

Per musica di pubblico dominio si intende quel brano o insieme di brani per le quali sono trascorsi i termini di tutela legale: oltre 70 anni dal decesso dell’autore oppure dell’ultimo coautore. Lo stesso termine vale per il compositore della parte musicale o l’autore del testo. La musica di dominio pubblico è utilizzabile liberamente purché si tratti dell’opera originale e non di versioni elaborate.

Libri pubblico dominio

I libri di pubblico dominio sono quelli in cui tutti i contenuti (non solo il testo originale ma anche le immagini utilizzate per la copertina, la traduzione, e così via) sono di pubblico dominio. Per saperne di più sui libri in pubblico dominio CLICCA QUI.

Quando una fotografia è in pubblico dominio?

Per le fotografie la tutela /durata del diritto d’autore prevede:

  • le fotografie con intento di documentazione e prive di carattere creativo: durata del diritto d’autore di 20 anni dalla data dello scatto;
  • le fotografie con carattere creativo: durata di 70 anni dalla morte dell’autore ;
  • invece non sono soggette ad alcun tipo di protezione le fotografie di scritti, documenti, carte di affari, oggetti materiali, disegni tecnici e prodotti simili (art.87 L. 633/1941).

Ma come si distinguono le fotografie creative da quelle prive di carattere creativo? L’elemento creativo può essere determinato per esempio dalla  scelta dell’inquadratura, dalla composizione dell’immagine, dalle decisioni sulle condizioni di luce, dalla ricerca dei colori, dalla capacità di trasmettere emozioni in chi guarda. La fotografia creativa deve essere riconoscibile e far emergere l’identità del fotografo.

Dominio cinema: quando un’opera cinematografica entra in pubblico dominio?

I diritti di utilizzazione economica dell’opera cinematografica durano sino al termine del 70esimo anno dopo la morte dell’ultima persona sopravvissuta tra i coautori della sceneggiatura, della regia e della musica appositamente composta per il film.

Quando le locandine cinematografiche sono in pubblico dominio?

La locandina di un film cade in pubblico dominio 70 anni dopo dalla morte del suo autore.

Lista dei cartoni animati di pubblico dominioBetty-Boop

Che cosa si intende per pubblico domino? 

L’espressione pubblico dominio indica in generale il complesso e la globalità dei beni disponibili al libero impossessamento ed uso da parte di chiunque. Qualsiasi cosa scritta o disegnata da un autore che è morto da più di 70 anni può essere un pubblico dominio.

Lista dei cartoni animati di pubblico dominio

La durata del pubblico dominio dei cartoni animati

La Corte a Sezioni Unite, risolvendo il contrasto sul computo del termine di durata dei diritti di utilizzazione delle opere cinematografiche, ha affermato che:

  • ai fini di detto calcolo il periodo di sospensione del termine per la tutela del diritto di autore, stabilito per i cittadini dei Paesi vincitori della seconda guerra mondiale in esecuzione del Trattato di pace di Parigi, non si cumula con il periodo di proroga stabilito dal D. Lgs. lgt. n. 440 del 1945. Dunque il termine di durata ex art. 32 della legge n. 633 del 1941 operante anteriormente alla modifica operata dall’art.3 del Dpr n. 19 del 1978 non può oltrepassare complessivi trentasei anni dalla data di prima proiezione pubblica dell’opera; il termine di durata di 50 anni, non si applica alle opere per le quali, all’entrata in vigore di detta norma, detta durata di anni trentasei sia già scaduta;
  • nel caso di opera cinematografica costituita da cartoni animati, la tutela del diritto di utilizzazione economica spettante al produttore prevista per le opere cinematografiche, non si cumula con la tutela prevista per l’autore dei disegni impiegati per la realizzazione del cartone animato. La scadenza del termine relativo al primo aspetto è sufficiente a determinare la caduta dell’opera in pubblico dominio.

Lista dei cartoni animati di pubblico dominio (non esaustiva)

The Wabbit Who Came to Supper (1942)

cartone animato della Warner Brothers Merrie Melodies nel quale appaiono i personaggi di Bugs Bunny e di Elmer Fudd ideato da Robert Emerson Bob Clampett.

Betty Boop

È stata ideata nel 1930 e realizzata nel 1932 dai fratelli “Fleischer”. I cartoni animati degli anni 30 di Betty Boop sono gratuiti perchè caduti in pubblico dominio.

Private Snafu

Molti dei cartoni animati più famosi della Warner Bros. Cartoons si sono ispirati a Private Snafu. Private Snafu è stato il peggiore soldato degli Stati Uniti. Era un personaggio di un cartone animato progettato per le reclutare militari: un adorabile imbecille che usava come sottofondo musicale dei suoi la stessa musica utilizzata per Bugs Bunny. Ogni episodio ha insegnato ai soldati cosa non fare. La serie è stata diretta da Chuck Jones e da altri famosi creatori di cartoni animati di Hollywood. La voce di Private Snafu è di Mel Blanc. Frank Capra ha creato il personaggio animato.

Lista dei cartoni animati di pubblico dominio

Braccio di Ferro (in originale Popeye)

Poco più di settant’anni fa, nel 1938, moriva Elzie Segar. Il nome di questo cartoonista americano non dirà probabilmente niente a molti ma la sua creatura più famosa, Braccio di Ferro (in originale Popeye), è sicuramente più conosciuta. Che siano passati più di 70 anni dalla morte dell’autore diventa importante poiché, per le leggi che regolano il copyright nell’Unione Europea, ora l’immagine di Popeye è di pubblico dominio.

Dal 1 gennaio 2009, chiunque può creare oggetti di merchandising (cartoline, magliette, poster), nuove storie e qualunque altro prodotto abbia per protagonista il marinaio creato nel 1928 senza dover rendere conto a nessuno, basta che sia nel Vecchio Continente e non ne usi il nome o associ a quest’ultimo l’immagine del personaggio. Infatti Popeye è un marchio di proprietà della King Features Syndicate.

British Library e il pubblico dominio delle illustrazioni e delle immagini

In linea con la sua ambizione di diventare un’istituzione più aperta al mondo nel suo genere, la British Library ha messo on line oltre un milione tra illustrazioni e immagini cadute in pubblico dominio per chi ne volesse usufruire attraverso Flickr anche per riutilizzarle, remixarle o modificarle.

Finora queste immagini sono state utilizzate su copertine degli album, etichette, progetti di mappatura e per un’installazione artistica al festival Burning Man in Nevada.

La celebre istituzione londinese ha pubblicato su Flickr più di un milione di foto e immagini raccolte da circa 65mila volumi editi tra il 17esimo e il 19esimo secolo. Il campionario è davvero ampio e articolato: vignette umoristiche, ritratti di nobili e regnanti, disegni di pesci esotici e animali, resoconti figurativi di battaglie, momenti storici, esplorazioni, ma anche normali scene di vita quotidiana. Una vera e propria enciclopedia universale per immagini, scannerizzate negli scorsi anni grazie a una collaborazione con Microsoft, e successivamente caricate on line, libere da qualsiasi diritto d’autore.

Chiunque, per qualsiasi scopo, potrà d’ora in avanti utilizzarle, ma potrà fare anche molto di più. La British Library ha infatti chiesto ai più volenterosi una mano, o meglio migliaia di mani, per provare a descrivere e contestualizzare più accuratamente questo immenso patrimonio culturale. Gran parte di quanto pubblicato su Flickr è infatti a bassissimo contenuto informativo. Per ogni foto o immagine si conoscono il volume di provenienza, il secolo di riferimento, talvolta altre informazioni tratte dalle didascalie, e quasi sempre nulla più. Per questo, rilasciandole liberamente on line, si spera che studiosi, appassionati o semplici curiosi possano fornire ulteriori elementi in grado di aumentare le conoscenze sulla loro origine, e arricchire esponenzialmente il senso dell’intera operazione.

Si ambisce insomma a promuovere un’imponente progetto di crowdsourcing, e per farlo si prevede di lanciare una applicazione appositamente dedicata allo scopo, entro i primi mesi del prossimo anno. In un post della biblioteca si spiega che gli utenti potranno utilizzarla per inserire descrizioni a corredo delle immagini. Queste serviranno successivamente per istruire delle macchine, di modo che realizzino operazioni di classificazione automatica in grado di moltiplicare il valore di quanto raccolto. In pieno spirito 2.0, la stessa applicazione e i dati raccolti saranno inoltre rilasciati in formato aperto, così come d’altronde già oggi, sulla piattaforma github, sono liberamente accessibili e modificabili tutti i metadati descrittivi già associati alle immagini e pubblicati come tag su Flickr.

“Ci sono pochi set di dati di questo tipo totalmente liberi – affermano i curatori del progetto – e mettendoli on line speriamo di stimolare e supportare le attività di ricerca sulle illustrazioni, le mappe e altri tipi di materiali finora poco o per nulla oggetto di studio e attenzione (…). Le immagini – si legge in un passaggio successivo – sono state taggate per facilitarne la fruizione e per provare a indicare nuovi prospettive attraverso le quali osservarle. Sono state classificate per anno di pubblicazione, volume di provenienza, autore e altri parametri. Si tratta di una categorizzazione utile, ma possiamo fare meglio! Per questo vogliamo collaborare con i ricercatori e chiunque altro abbia buone idee per rappresentare, classificare e navigare questi set di dati, così da migliorare sia singoli contenuti, sia l’intero impianto di taggatura e descrizione”.

Nel post pubblicato on line si manifesta anche la volontà di capire e studiare i vari modi di riutilizzo delle foto da parte degli utenti. Lo scopo è individuare pratiche e usi che possano tornare utili anche per la biblioteca.

A tale riguardo l’Atlantic ipotizza già alcuni scenari. Un ambito molto interessante potrebbe essere quello dei visual data: magari, spiega la testata citando fonti della British Library, si potrebbe fare tesoro del lavoro di utenti e appassionati per realizzare infografiche che permettano di capire l’evoluzione delle tecniche di disegno nel corso dei secoli.

Intanto, nell’attesa che tutte queste ipotesi si trasformino in realtà, sono già oltre 6 milioni le persone che, a meno di una settimana dal lancio, hanno consultato la banca dati di immagini su Flickr. Segno evidente del fatto che la British Library ha colto nel segno, come lo stesso Atlantic tiene a sottolineare, elencando altri progetti che hanno già puntato sul crowdsourcing per accrescere conoscenze e saperi in ambito culturale.

Tra questi:

  • la mappatura collettiva degli edifici di New York ritratti in alcune illustrazioni del 19esimo secolo, promossa sempre nel corso di questo anno dalla New York Public Library (NYPL); e
  • il primo pionieristico progetto in materia, a opera della Library of Congress, con il quale cinque anni fa utenti e appassionati furono invitati a taggare le immagini di pubblico dominio della biblioteca pubblicate sempre su Flick

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