Li chiamano youtuber o vlogger e sono coloro che realizzano e pubblicano video, di tutti i generi, con una certa costanza nel tempo. Sono persone che si divertono a rendere partecipi gli altri della propria vita quotidiana, delle proprie avventure e che cercano di appassionarli raccontando storie di viaggio, parlando di cibo, di moda, di tecnologia e molto altro.
Sono sicura che anche tu, come me, hai il tuo preferito. A volte poi mi capita di ritrovarmi davanti al computer a curiosare tra i video disponibili e i profili dei loro autori. Mi chiedo spesso come sia possibile appassionarsi così tanto alla vita di uno sconosciuto. E poi diciamo la verità, è mai possibile che nella vita di tutti i giorni succeda sempre qualcosa di così interessante da meritare di essere immortalato in un video?
Nella mia ci sono i tempi morti di attese, le ore passate a spostarmi in macchina, il telefono, le chiacchierate che si fanno per riempire il tempo e quelle troppo intime per essere ascoltate da tutti e poi c’è anche il silenzio che è tanto prezioso. Nessuno ha una vita così intensa e unica al punto da poter essere documentabile ogni giorno.
Eppure quella dello youtuber o del vlogger è una vera e propria professione, un lavoro al quale i figli delle mie amiche ambiscono e che può portare anche a guadagnare molto.
Bisogna fare attenzione però, perché anche per chi esercita queste nuove professioni valgono le regole sul diritto d’autore, come per i registi e per chiunque altro voglia solo registratore e pubblicare un video una tantum.
In sostanza, nel momento in cui giri, carichi e condividi un video originale e creativo online, secondo la legge, sei il regista o, per meglio dire, il direttore artistico (ex art. 44). Il regista, per essere precisi, è colui che trasforma il narrato in immagini e che svolge non soltanto la funzione di creatore dell’opera artistica ma coordina anche un insieme di attività che hanno connotati e valenze giuridiche rilevanti.
Tra queste attività c’è per esempio quella di editing anche se bisogna dire che, soprattutto nel settore amatoriale, la funzione di regista e quella di editor, il più delle volte, vengono svolte dalla stessa persona. Così come la legge stabilisce per le produzioni cinematografiche, anche per quanto riguarda i video sei tu, in quanto autore dell’opera, ad avere il diritto di final cut e cioè a determinare il momento di compimento dell’opera.
A te spetta anche l’esercizio del diritto d’inedito, la titolarità e la tutela del diritto morale alla paternità e integrità dell’intera opera realizzata. Dal punto di vista del diritto d’autore, assume rilievo non tanto la prima fase, in cui primeggia la funzione meramente creativa del regista, quanto quella della produzione e della post-produzione. È in queste ultime che avviene la trasformazione cinematografica o filmica (il montaggio) della sceneggiatura o della storia che si vuole raccontare attraverso il video.
Se dunque sei tu ad aver girato e editato il tuo video, in quanto regista, la legge ti riconosce il diritto di pubblicarlo online, per esempio su YouTube e avviare anche il suo sfruttamento commerciale.
Il digitale ha stravolto il modo di comunicare ed esprimere la propria creatività attraverso i video, che sono diventati a tutti gli effetti dei film che valgono ai loro autori la qualifica di regista o direttore artistico.
La legge sul diritto d’autore è nata molti anni prima dell’avvento di internet ma i concetti legati all’opera cinematografica possono essere applicati anche per i contenuti realizzati dai nuovi registi della rivoluzione digitale.
La terminologia digitale però era sconosciuta ai tempi della legge sul diritto d’autore e allora come si fa a coniugare questi due linguaggi apparentemente molto distanti tra loro? Si interpreta e questi sono solo alcuni esempi che possono aiutarti a capire questa trasposizione di linguaggio.
Oggi si dice “postare un video”, il corrispettivo previsto dalla legge sul diritto d’autore, è “comunicare al pubblico” (art. 16). Per comunicazione al pubblico si intende infatti la comunicazione a distanza a un pubblico non presente e il riferimento è al diritto di diffusione al pubblico e anche di messa a disposizione di opere protette.
La “pubblicazione di un video” online invece equivale a quella che il diritto d’autore definisce “divulgazione dell’opera” e corrisponde alla prima volta in cui questa viene offerta alla conoscenza di un pubblico.
C’è un altro esempio che voglio farti e che riguarda il diritto di “riprodurre”, inteso come “moltiplicare in copie”, gli esemplari dell’opera creativa per distribuirli al pubblico. Un tempo questo diritto era previsto solo mediante l’utilizzo di copia fisica dell’opera, oggi invece si riferisce principalmente alla tecnologia informatica. In particolare, l’avvento delle reti telematiche ha reso molto semplice la realizzazione di copie dell’opera qualitativamente identiche (o quasi) all’originale, e la condivisione in tempo reale della stessa presso un pubblico online potenzialmente sconfinato.
In quanto regista della tua opera, quando si parla di divulgazione della stessa e cioè di pubblicazione, ricordati che puoi sempre:
- impedire che essa venga divulgata da altri se tu non sei d’accordo;
- decidere quando e in che forma dovrebbe essere pubblicata (l’art. 24 regola il diritto di inedito);
- eliminare l’opera dopo averla pubblicata perché magari hai cambiato idea, non ti piace più oppure l’hai pubblicata per sbaglio;
- chiedere che la tua opera pubblicata non da te ma da un’altra persona venga rimossa dalla piattaforma di pubblicazione invocando una lesione del diritto d’autore per esempio perché non ti ha chiesto l’autorizzazione.
Nel caso in cui sia stato tu a pubblicare il video, per esempio su YouTube, è molto semplice eliminarlo e lo puoi fare direttamente e con effetto immediato dalla pagina “Gestione video” del tuo account. Se invece il video è stato pubblicato da terzi in violazione del diritto d’autore, dovrai seguire la procedura di segnalazione prevista da YouTube. In questo caso però la cancellazione del video non è sempre ammessa e soprattutto non è immediata.
Prima di procedere, ciò che io consiglio sempre di fare è di mettersi in contatto, se possibile, con chi ha caricato il video perché, il più delle volte, lo si fa in buona fede, senza la consapevolezza di ledere il diritto d’autore di qualcun altro. In questo caso la persona potrebbe spontaneamente eliminare il video dalla sua pagina di gestione video con effetto immediato.
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