Brooke Shields, modella statunitense famosa negli anni ’80, non intende collegare il suo nome a una matita per le sue sopracciglia e ha fatto causa ad una società di cosmetici.
La modella ha sostenuto che la società, Charlotte Tilbury, avrebbe violato il suo right-of-publicity (letteralmente il diritto alla pubblicità), per aver utilizzato, senza la sua autorizzazione, il suo nome. La società, infatti, ha usato il nome “Brooke S.” per vendere e denominare una tonalità di matite per sopracciglia.
Brooke Shields contro Brooke S.
Secondo la denuncia dell’8 maggio depositata presso la Corte Suprema della California, Brooke avrebbe scoperto l’illecito mentre faceva shopping. L’uso del nome “Brooke S.” per la matita, secondo Broke, è un tentativo diretto di incassare sfruttando il marchio iconico della modella.
“Brooke Shields è famosa come modella, attrice, autrice e imprenditrice “, ha detto un rappresentante della star. “In effetti, le sopracciglia di Brooke sono state il suo marchio di fabbrica da quando la rivista Time le ha dichiarato” il look anni ’80 “nel 1981.”
“Charlotte Tilbury e i suoi rivenditori tentano di trarre profitto dalla notorietà di Brooke utilizzando il nome di Brooke su una matita per sopracciglia senza il suo consenso”, dice il suo legale .“Questa è una grave violazione dei diritti di Brooke, che rivendicheremo e alla quale ci opporremo.”
Il prodotto per sopracciglia “Brooke S” è attualmente disponibile presso rivenditori come JCPenney, Sephora e Nordstrom. Broke Shields vuole essere risarcita dei danni subiti da Charlotte Tilbury, per l’uso del suo nome senza il suo consenso e vuole che le matite per le sopracciglia siano ritirate dal commercio.
Questo è un classico caso di utilizzo improprio del nome e dell’immagine di una persona nota: Un personaggio famoso può opporsi più facilmente nel caso non abbia dato l’autorizzazione e il consenso all’uso del suo nome e della sua immagine.
Se fossimo in Italia, prima di agire, bisognerebbe inviare una diffida per lesione dei diritti al nome e all’immagine e poi fare causa e chiedere il risarcimento. Di solito questi giudizi terminano prima che inizi la causa e le parti trovano una soluzione transattiva. Forse anche in questo caso? Staremo a vedere.
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