Violazione copyright: cosa vuol dire e cosa si rischia

Violazione copyright – in Italia violazione diritto d’autore – significa utilizzare un’opera intellettuale protetta senza aver chiesto il consenso all’autore o a chi ne detiene i diritti.

Cause di violazione di copyright

Se tu sai cosa vuol dire copyright, in sostanza è semplice capire che la violazione del copyright può essere causata da:

  • una riproduzione dell’opera a scopo di lucro,
  • da un plagio (ad es. un plagio musicale),
  • una modifica non autorizzata di un’opera protetta da copyright.

Cosi sembra facile, ma le violazioni del copyright sono dietro l’angolo! Eccone alcuni esempi. Considerato che ormai musica e immagini sono facilmente scaricabili da internet, molti pensano “beh se è su Internet lo posso usare.” In realtĂ  non è vero che se lo trovi su internet sei libero di utilizzarlo.

C’è violazione del copyright quando:

  1. usi un’immagine che hai trovato online senza chiedere all’autore se è d’accordo nel cederti la foto o nel fartela usare, perchè hai difficoltĂ  nel recuperare il suo nome e nel contattarlo.
  2. hai paura che se chiederai dovrai pagare….e quindi decidi di usare lo stesso l’opera coperta da copyright.

Le Violazioni di Copyright e i casi eccezionali

Violare il copyright, quindi, vuol dire violare i diritti dell’autore dell’opera. Chiedere il permesso è anche una questione di educazione. In fondo stai usando qualcosa che non è tuo!

Ci sono dei casi in cui puoi usare l’opera senza chiedere l’autorizzazione dell’autore, ma sono casi eccezionali. Con le eccezioni al diritto d’autore la legislazione individua casi e situazioni in cui sono consentite le libere utilizzazioni per bilanciare la protezione del diritto d’autore con la tutela di obiettivi e valori che, spesso, si pongono in antitesi con esso (per esempio la libertĂ  di espressione).

Se vuoi saperne di piÚ sulle eccezioni puoi leggere: Quando si possono utilizzare liberamente le foto altrui secondo la legge?

Violare Copyright: cosa si rischia

Ma cosa rischi per una violazione copyright? Le sanzioni per chi viola il diritto d’autore comprendono sia multe sia la detenzione. I reati contro il copyright, infatti, sono perseguibili d’ufficio. Il tipo di sanzione dipende dalla gravità dell’illecito e dall’applicazione di misure e sanzioni che possono essere chieste e ottenute dai titolari dei diritti, anche on-line, in casi di violazioni massive irrogate, direttamente dall’autorità amministrativa (per esempio AGCOM) o giudiziaria.

E se non lo sapevi? È bene ricordare che la mancanza di consapevolezza del carattere illecito di una certa utilizzazione di opere protette dal diritto d’autore può rendere meno grave o non punibile una certa utilizzazione dal punto di vista penale; può essere però del tutto irrilevante nei casi in cui l’autorità amministrativa sia chiamata a irrogare sanzioni monetarie o l’autorità giudiziaria debba pronunciarsi su richieste di danni da parte dei titolari dei diritti nei confronti dell’utente.

RICORDA CHE: Se hai una liberatoria firmata possiedi un titolo che prova il consenso del titolare dell’opera a riprenderla e utilizzarne le immagini  nella tua opera.

Tweet e Violazione Copyright

(di Miriam Scuccimarra)

Avete mai incorporato un tweet in una pagina web? Oppure un video o una foto su un vostro profilo social o di quello di qualche vostro amico? Domanda retorica. E’ una pratica così diffusa e vantaggiosa per gli utenti dei social network e per i media che ciò che sto per dire nelle prossime righe di sicuro stupirà.

Sapevate che molto probabilmente anche questa attività, habitué tra il popolo del web, potrebbe rappresentare una violazione di Copyright? Ebbene si. A decretarlo è stata proprio la Corte di New York che con una decisione senza precedenti, ad oggi valida solo negli Stati Uniti, ha riconosciuto questa pratica, c.d. ‘embed’, come una violazione del diritto d’autore.

Una decisione che, secondo la Eletronic Frontier Foundation, “se fosse confermata in appello rappresenterebbe una crepa nei principi cardine della pubblicazione web.” La paura infatti è che un simile divieto, se avvalorato, possa estendersi anche alle altre piattaforme di social media generando un malcontento tra i proprietari delle stesse e, di conseguenza, tra il popolo di Internet.

Pensate a Facebook e Youtube; da anni queste piattaforme ci permettono di incorporare con gran facilitĂ  link, foto, video nelle rispettive pagine web grazie ad un sistema di sharing che, in alcuni casi, ci regala anche gran visibilitĂ .

Violazione Copyright: dove risiedono i contenuti?

In realtà, come si legge anche sul ‘Il Giornale’, i contenuti che noi facilmente linkiamo nelle nostre pagine web o su quelle dei nostri amici, conoscenti o addirittura sconosciuti, vengono apparentemente incorporati da questi siti social, ma “fisicamente rimangono sui server dove sono stati originariamente postati. Le visualizzazioni dei contenuti saranno dunque conteggiate e non rubate.” A conti fatti la paternità di un’opera resta perciò salva.

Ma se le stesse piattaforme mettono a disposizione dei propri utenti una simile opportunitĂ  perchĂŠ si arriva a pensare ad una violazione di copyright?

La decisione è stata presa in merito ad una lamentela di un fotografo statunitense la cui foto postata sul suo profilo Snapchat, che ritraeva il quaterback americano Tom Brady, è stata come di consuetudine ‘embenddata’ tra i vari siti dagli utenti.

Diciamo che una simile problematica era già stata sottoposta al vaglio della Corte di Giustizia e in effetti, nel 2014, la stessa Corte aveva riconosciuto questa pratica come lecita. Di conseguenza, l’utente che ne fa uso è immune da eventuali e future persecuzioni legali.

La paternità dell’opera rimane all’autore di quel contenuto embenddato che può addirittura decidere di modificarlo e cancellarlo.

Ci troviamo dunque dinanzi ad un caso senza precedenti. Una decisione inspiegabile che, se fosse confermata, potrebbe ribaltare quello status quo sociale a cui noi utenti siamo ormai abituati. Per non parlare delle piattaforme che saranno costrette ad adeguarsi ad un simile divieto. Probabilmente i proprietari dei social network dovranno creare un nuovo sistema di sharing, onde evitare in futuro una simile accusa e le conseguenze giuridiche che ne derivano.

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